Il Cile fa mostra del proprio settore alimentare in Europa
SANTIAGO, Cile, November 25, 2011 /PRNewswire/ --
L'agricoltura è da sempre uno dei pilastri dell'economia cilena. Negli ultimi anni il settore agricolo, con i vari derivati, è riuscito a posizionarsi come seconda attività generatrice di profitto dopo l'industria mineraria. Oggi, il Paese esporta prodotti per circa 12.000 milioni di dollari l'anno, e le previsioni per il 2015 sono di 20.000 milioni.
In questo contesto, l'Europa rappresenta un mercato chiave per l'esportazione alimentare cilena e di conseguenza il Paese si è impegnato per fornire le migliori garanzie di investimento.
Grazie alla rete stabilita dai 21 accordi commerciali vigenti in 58 Paesi, il Cile è riuscito ad assumere un ruolo chiave nel panorama alimentare mondiale e attualmente è il 16esimo Paese esportatore di questa tipologia di prodotti. Inoltre mediante la creazione di un circuito volto ad attrarre e a promuovere gli investimenti, mira a presentare le proprie credenziali in territorio europeo.
Londra, Milano e Parigi sono solo alcune delle destinazioni del tour europeo organizzato da ProChile e InvestChile de Corfo, il quale dal 28 novembre all'8 dicembre illustrerà in una serie di seminari le chiavi del successo del settore alimentare cileno, tra cui l'integrazione delle politiche governative con una mentalità imprenditoriale e una gestione efficace delle attività commerciali. Si tratta di un settore che offre alte possibilità di impiego, con oltre 1.200.000 posti di lavoro in tutto il territorio nazionale (corrispondenti al 17% della forza-lavoro del Paese), in particolar modo nelle regioni a basso reddito.
Cile, obiettivo di investimenti agro-alimentari
Oltre a vantare una posizione geografica unica, condizioni fitosanitarie eccezionali e un clima privilegiato che lo contraddistingue come una delle cinque zone al mondo a clima mediterraneo, il Cile è un Paese con istituzioni solide, una popolazione affabile e operosa capace di offrire al mondo prodotti genuini e di qualità, e ad alto sviluppo tecnologico.
Negli ultimi cinque anni, le esportazioni alimentari cilene sono aumentate del 62,3%, e le spedizioni sono passate da 6.689,3 milioni di dollari nel 2006 a 10.857,7 milioni nel 2010. In questo contesto, l'Unione Europea si pone come un mercato altamente dinamico per i prodotti alimentari cileni. Basti pensare che tra il 2006 e il 2010 le spedizioni destinate ad altri Paesi sono aumentate del 42%, dai 1.618 milioni di dollari nel 2006 ai 2.304 milioni nel 2010.
Tra i fattori che attraggono gli investitori in generale e quelli del settore agroalimentare in particolare, c'è il fatto che secondo le più recenti valutazioni e i rapporti stilati da agenzie quali l'OCSE, la Banca Mondiale e la Economist Intelligence Unit, il Cile è il Paese più sicuro e stabile in tutto il Sudamerica; un buon alleato commerciale, quindi, un Paese aperto al mondo, che promuove il commercio libero e desidera stipulare accordi con altre nazioni e comunità economiche.
In aggiunta a quanto sopra, gli alti livelli di istruzione, i solidi fondamentali macroeconomici e le garanzie legali stabilite per gli investitori stranieri sono fattori chiave che contribuiscono a generare fiducia nel Paese, e a creare un'immagine internazionale di spicco tra i Paesi della stessa area geografica.
Francia e Italia: destinazioni predilette per le esportazioni cilene di cibo e bevande
La Francia e l'Italia sono mercati di grande importanza per le esportazioni cilene nei settori del cibo e delle bevande. Nel 2010, i due Paesi occupavano rispettivamente il 16esimo e il 17esimo posto all'interno della classifica delle nazioni destinatarie di prodotti cileni.
Negli ultimi cinque anni, le esportazioni di cibo e bevande verso questi mercati hanno avuto una crescita significativa, registrando un aumento del 45% per la Francia e del 34% per l'Italia: nel 2010, la Francia ha ricevuto merci per 186 milioni di dollari, mentre il totale perl’Italia e' stato di 184 milioni.
Negli ultimi anni, il Cile è riuscito ad aggiudicarsi importanti quote di mercato delle importazioni francesi e italiane nei settori del cibo e delle bevande, diventando il maggiore fornitore di mele disidratate e alghe per la Francia e il maggiore fornitore di nocciole in guscio, kiwi, mele e noci sgusciate per l'Italia.
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