I risultati degli studi di fase III su lenvatinib indicano miglioramenti significativi nella sopravvivenza libera da progressione in soggetti affetti da tumore differenziato della tiroide refrattario al radio-iodio
HATFIELD, Inghilterra, May 31, 2014 /PRNewswire/ --
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I dati degli studi cardine di fase III su lenvatinib saranno presentati in occasione di una sessione orale dedicata ai tumori di testa e collo dell'ASCO
Eisai ha annunciato oggi risultati di fondamentale importanza ottenuti dallo studio di Fase III SELECT su lenvatinib (E7080), che esamina la sopravvivenza libera da progressione (PFS) di pazienti affetti da tumore differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo (RR-DTC). Grazie a lenvatinib la PFS è aumentata in modo significativo rispetto al placebo (Hazard Ratio (HR)=0,21, [IC 99%, 0,14-0,31]; p<0,0001). La PFS mediana con lenvatinib e placebo è stata di 18,3 mesi e 3,6 mesi, rispettivamente. Il beneficio statisticamente significativo in termini di PFS ottenuto con lenvatinib è stato confermato in tutti i sottogruppi predefiniti dello studio.[1]
Questi dati saranno presentati al 50[mo] congresso annuale dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) in una sessione orale dedicata ai tumori di testa e collo lunedì 2 giugno (Abstract n. LBA6008) e come parte del programma ufficiale per la stampa sabato 31 maggio.[1]
Il carcinoma tiroideo differenziato è la forma più comune di cancro della tiroide e rappresenta circa il 90% di tutti i casi di tumori tiroidei[2]. Attualmente esistono in Europa poche terapie efficaci per il RR-DTC. Lenvatinib è un inibitore orale di vari recettori della tirosin-chinasi (RTK), con una nuova modalità di binding che inibisce in modo selettivo le attività chinasiche dei recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), oltre che di altri RTK correlati alle vie proangiogenica e oncogenica coinvolti nella proliferazione tumorale.[2]
"Questi risultati dimostrano il beneficio di lenvatinib in questo raro tumore difficile da trattare. La scoperta di un trattamento con risultati di fase III positivi per questa forma aggressiva di carcinoma tiroideo, per il quale esistono attualmente solo opzioni limitate, è di grande interesse sia per i medici sia per i pazienti in tutto il mondo" ha commentato il Professor Martin Schlumberger, sperimentatore principale e medico presso l'Istituto Gustave Roussy, Università di Parigi Sud, Parigi, Francia.
La PFS era l'endpoint primario dello studio. Gli endpoint secondari dello studio includevano il tasso di risposta globale (ORR), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza. I tassi di risposta completa erano pari al 1,5% (4 pazienti) nel gruppo lenvatinib e zero nel gruppo placebo. I risultati per la risposta parziale erano del 63,2% (165 pazienti) nel gruppo lenvatinib e del 1,5% (2 pazienti) nel braccio placebo. La durata mediana dell'esposizione era di 13,8 mesi per lenvatinib e di 3,9 mesi per il placebo; il tempo mediano alla risposta per lenvatinib era di 2,0 mesi.[1] La OS mediana non è stata ancora ottenuta.
"Eisai è impegnata a scoprire il potenziale ruolo di lenvatinib nel RR-DTC, un ramo dell'oncologia dove i bisogni insoddisfatti sono ancora molti. Eisai pensa innanzitutto ai pazienti e alle loro famiglie in tutto il mondo. Questi risultati di fase III positivi sono un importante passo avanti sia per i pazienti che per i medici" ha affermato Kenichi Nomoto, PhD, Presidente dell'Oncology Product Creation Unit di Eisai Product Creation Systems.
I cinque eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più comuni di lenvatinib, di qualsiasi grado, sono ipertensione, diarrea, inappetenza, calo ponderale e nausea.[1]
Altri abstract presentati all'ASCO hanno riportato i risultati per lenvatinib in vari tipi di tumore, compreso il RR-DTC, il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) e il carcinoma epatocellulare (HCC).
Lenvatinib, scoperto e sviluppato da Eisai, ha ottenuto la designazione di farmaco orfano (ODD) per il trattamento del carcinoma tiroideo follicolare e papillare da parte della Commissione Europea nell'aprile 2013. È stato riconosciuto come ODD negli Stati Uniti (USA) per il carcinoma tiroideo follicolare, midollare, anaplastico e metastatico o per il carcinoma tiroideo papillare localmente avanzato e in Giappone per il carcinoma tiroideo. Sulla base di questi risultati clinici presentati alla conferenza dell'ASCO, Eisai inoltrerà domanda di autorizzazione all'immissione in commercio per lenvatinib alle autorità sanitarie in USA, Giappone ed Europa.
Note per gli editori
Lenvatinib (E7080)
Lenvatinib, scoperto e sviluppato da Eisai, è un inibitore orale di vari recettori della tirosin-chinasi (RTK) con un innovativo binding mode che inibisce in modo selettivo le attività chinasiche dei recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF) (VEGFR1 (FLT1), VEGFR2 (KDR) e VEGFR3 (FLT4), oltre che di altri RTK correlati alla via proangiogenica e oncogenica (compresi i recettori del fattore di crescita fibroblastico (FGF) FGFR1, 2, 3 e 4; il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGF) PDGFRα; KIT e RET) coinvolti nella proliferazione tumorale.[4][5] È attualmente in fase di studio come trattamento per i tumori della tiroide, il carcinoma epatocellulare (Fase III), il carcinoma polmonare non a piccole cellule (Fase II) e altri tipi di tumori solidi.
Informazioni sullo studio SELECT
Lo studio SELECT (Study of (E7080) LEnvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid) era una sperimentazione di Fase III multicentrica, randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo, volta a confrontare la PFS di pazienti affetti da RR-DTC ed evidenze radiologiche di progressione della malattia nei 13 mesi precedenti, trattati con una dose orale un volta al giorno di lenvatinib (24 mg) rispetto al placebo. Nello studio, condotto da Eisai in collaborazione con il gruppo SFJ Pharmaceuticals, sono stati arruolati 392 pazienti in oltre 100 centri in Europa, Nord America e Asia.
I partecipanti sono stati stratificati in base all'età (≤65 o >65 anni), la regione e il numero (≤1) di terapie mirate al VEGFR e sono stati randomizzati con un rapporto 2:1 a lenvatinib o placebo (24 mg/die, ciclo di 28 giorni). L'endpoint primario era la PFS, valutata mediante revisione radiologica indipendente. Gli endpoint secondari dello studio includevano il tasso di risposta globale (ORR), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza.
I cinque eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più comuni di lenvatinib, di qualsiasi grado, erano ipertensione (67,8%), diarrea (59,4%), inappetenza (50,2%), calo ponderale (46,4%) e nausea (41,0%). I TRAE di grado 3 o superiore (Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi) includevano ipertensione (41,8%), proteinuria (10,0%), calo ponderale (9,6%), diarrea (8,0%) e inappetenza (5,4%).
Informazioni sul cancro tiroideo
Per cancro tiroideo si intende un tumore che si forma nei tessuti della ghiandola tiroide, situata alla base della gola, accanto alla trachea.[5] Presenta un'incidenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini, di solito in una fascia d'età compresa tra 40 e 50 anni al momento della diagnosi.[6]Il carcinoma tiroideo è la neoplasia endocrina più comune e le statistiche a livello mondiale rivelano che la sua incidenza è aumentata significativamente negli ultimi 50 anni.[7] Nella sola Europa, nel 2012 sono stati diagnosticati circa 63.000 casi di carcinoma tiroideo.[8]
Le tipologie più diffuse di cancro alla tiroide, papillare e follicolare (comprese quelli a cellule di Hurthle), sono classificate come carcinomi tiroidei differenziati (DTC) e coprono circa il 90% di tutti i casi.[2]I casi rimanenti sono classificati come midollare (5-7% dei casi) o anaplastico (1-2% dei casi).[9]Anche se molti di questi tumori sono curabili con interventi chirurgici e trattamenti di radioterapia allo iodio, la prognosi per i pazienti che non rispondono alla terapia è infausta.[10] Inoltre, il trattamento per questa forma di cancro tiroideo difficile da curare, potenzialmente letale e refrattaria alle cure presenta alternative limitate.[11]
Eisai in Oncologia
Il nostro impegno volto al progresso nella ricerca oncologica, costruito sull'esperienza scientifica, è supportato dalla capacità globale di condurre ricerche di scoperta e pre-cliniche e di sviluppare micromolecole, vaccini terapeutici, agenti biologici e terapie di supporto per svariate tipologie di tumori.
Informazioni su Eisai
Eisai è una casa farmaceutica leader a livello mondiale nel settore Ricerca e Sviluppo (R&S) e delinea come missione aziendale l'impegno di "dare priorità ai pazienti e alle famiglie e incrementare i benefici per la salute" definita da Eisai stessa "human health care" (hhc).
Eisai si concentra nelle sue attività di R&S in tre aree terapeutiche chiave:
- Oncologia: terapie antitumorali, regressione del tumore, estirpazione del tumore, anticorpi e terapie di supporto per il cancro, sollievo dal dolore e dalla nausea
- Neuroscienze: Alzheimer, sclerosi multipla, dolore severo cronico , epilessia, depressione
- Reazioni immunologiche/vascolari: sindrome coronarica acuta, malattia aterotrombotica, sepsi grave, artrite reumatoide, psoriasi, morbo di Crohn
Con attività negli Stati Uniti, in Asia, in Europa e nel mercato nazionale giapponese, Eisai impiega oltre 10.000 dipendenti in tutto il mondo. Dal suo Knowledge Centre EMEA situato a Hatfield, Regno Unito, Eisai ha recentemente ampliato le proprie attività di business per includere l'Europa, il Medio Oriente, l'Africa e la Russia (EMEA). Eisai EMEA è impegnata in operazioni di vendita e marketing in oltre 20 mercati, tra cui Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Svezia, Irlanda, Austria, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Paesi Bassi, Belgio, Medio Oriente e Russia.
Per ulteriori informazioni visitare il sito web http://www.eisai.it
Riferimenti
1. Schlumberger M et al. A phase 3, multicenter, double-blind, placebo-controlled trial of lenvatinib (E7080) in patients with 131I-refractory differentiated thyroid cancer (SELECT). ASCO 2014 abstract n. E450
2. Cooper DS et al. Thyroid. 2009;19(11):1167-1214
3. Data on file, Eisai.Co.Ltd
4. Matsui J, et al. Clin Cancer Res 2008;14:5459-65
5. Matsui J, et al. Int J Cancer 2008;122:664-71
6. National Cancer Institute at the National Institute of Health http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/thyroid/Patient/page1/AllPages#1 [http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/thyroid/Patient/page1/AllPages ] (ultimo accesso: marzo 2014)
7. Brito J et al. BMJ 2013; 347Thyroid Cancer. International Agency for Research on Cancer. http://eco.iarc.fr/eucan/Cancer.aspx?Cancer=35 (ultimo accesso: marzo 2014)
8. Thyroid Cancer. International Agency for Research on Cancer. http://eco.iarc.fr/eucan/Cancer.aspx?Cancer=35 (last accessed: March 2014)
9. Thyroid Cancer Basics. 2011. http://www.thyca.org
10. Gild M et al. Nature Reviews Endocrinology. 2011;7:617-624
11. Bible K, et al. Lancet Oncology 2010;11(10):962-972
Codice lavoro: Lenvatinib-UK0023e
Data di preparazione: maggio 2014
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