FRANCOFORTE SUL MENO, Germania, October 2, 2013 /PRNewswire/ --
- In entrambi i casi, il Regolamento relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute porterà molti cambiamenti
L'alimento è salutare? Rafforza il sistema immunitario? Fino a poco tempo fa erano perlopiù i produttori stessi e le etichette apposte sulle confezioni a rispondere a queste domande e fornire informazioni sul valore aggiunto degli alimenti dal punto di vista della salute. "Rinforza la flora intestinale", "aiuta il cuore e la circolazione" e "abbassa il colesterolo" erano alcuni dei benefici dichiarati. I produttori dovevano dimostrare la verità di queste dichiarazioni conducendo degli studi in proprio. Dal 2006, tuttavia, è entrato in vigore il Regolamento relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute, che stabilisce in materia norme armonizzate a livello di Unione Europea. Il regolamento costituisce inoltre un tema molto rilevante per i molti espositori presenti al Food Ingredients Europe (Fi Europe), la fiera che si svolge dal 19al 21settembre a Francoforte sul Meno. Le aziende del settore alimentare e del packaging qui collaborano strettamente per offrire soluzioni che siano conformi al nuovo regolamento e contribuiscano a migliorare l'aspetto e il contenuto del prodotto.
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Sul suo sito web, il Ministero federale tedesco dell'Alimentazione, dell'Agricoltura e della Protezione dei Consumatori dichiara che il consumatore deve poter contare su "indicazioni veritiere e accurate, e supportate da dati scientifici". Secondo Peter Loosen, amministratore delegato del Bund für Lebensmittelrecht und Lebensmittelkunde e.V. (BLL), "Ciò significa, essenzialmente, che sono proibite tutte le affermazioni sugli effetti salutari degli ingredienti, ad eccezione di quelle espressamente approvate." É stato necessario attendere fino a maggio 2012 per creare questo elenco, che autorizza 222 indicazioni in totale. "Ciò ha sorpreso il settore," afferma Loosen. "Ci aspettavamo un numero ben maggiore e, soprattutto, uno spettro molto più ampio di indicazioni." Le indicazioni autorizzate riguardano soprattutto ed esclusivamente le vitamine e i minerali. Tra le sostanze omesse vi sono le fibre o gli ingredienti funzionali, come i probiotici o la glucosamina, che si ritiene rinforzi le articolazioni. Loosen continua: "Nel frattempo, sono state autorizzate altre sei indicazioni; una settima è in attesa di autorizzazione, mentre un totale di sei indicazioni relative alla caffeina sono ancora in fase di discussione e verranno probabilmente aggiunte presto alla lista."
Rischio o opportunità?
Tuttavia, il regolamento non mira solo a proteggere il consumatore. È stato creato anche per garantire pari condizioni commerciali all'interno della UE. Come spiega Loosen, "In passato, alcune indicazioni erano ammesse in Francia ma non in Germania - anche se il quadro legislativo era lo stesso."Adesso è molto più facile vendere un prodotto in tutta l'area europea. La questione è se ad alcune aziende convenga o no chiedere l'autorizzazione per certe indicazioni. Tra le molte cose, devono essere effettuati test chimici, che sono seccanti e soprattutto costosi. Tuttavia, se una società dispone di un ritrovato straordinario o ancora sconosciuto, ha il diritto di usarlo in esclusiva per cinque anni.
Gli esperti dubitano che ciò sia sufficiente. "Le aziende hanno già dichiarato che il regolamento rappresenta un impedimento all'innovazione. Per molte di loro, gli ostacoli risultano troppo grandi e costosi," afferma Loosen. La ricerca e lo sviluppo non sono compensati dai profitti. Il mercato pensa solo a ridurre i costi. Tuttavia, a Fi Europe saranno presentate molte innovazioni e prodotti nuovi. Il settore è in costante crescita e sarà in grado di soddisfare le richieste del mercato, nonostante la pressione imposta dal regolamento.
Più trasparenza per il consumatore
Il regolamento vuole impedire indicazioni commerciali fuorvianti e rendere l'etichettatura degli alimenti il più trasparente possibile per il consumatore. Per ciò che riguarda i requisiti di etichettatura, Loosen afferma: "Oggi, le aziende alimentari sono più trasparenti che mai." L'indicazione degli ingredienti e degli additivi, la quantità di ingredienti espressa in percentuale, a cosa essi servono e la presenza, che sarà presto obbligatoria, di una tabella dei valori nutrizionali informano il consumatore sul contenuto di un prodotto. Il governo fondamentalmente garantisce che le persone possano consumare in tutta tranquillità tutti i prodotti alimentari presenti sul mercato. Con l'obbligo di etichettatura e trasparenza, ai consumatori resta solo la scelta degli ingredienti che preferiscono. Loosen: "Ma in fin dei conti, l'etichettatura è solo un aspetto del problema. Le informazioni devono essere recepite e comprese."Ad esempio, prendiamo la stevia: l'agente dolcificante è autorizzato, ma non si sa ancora se le foglie essiccate della pianta possano essere usate o no. Fissare un limite è talvolta difficile anche per gli esperti. È necessario informare il consumatore in merito al significato delle informazioni riportate sulle etichette, coinvolgerlo attivamente nel processo.
Cosa ci riserva il futuro?
Molti problemi relativi agli ingredienti alimentari e alle indicazioni delle loro proprietà salutari devono ancora essere chiariti. Rimane ancora da colmare un vuoto riguardo agli ingredienti derivati dalle piante, gli estratti vegetali. Ad oggi, non è stato raggiunto alcun accordo sulla creazione di un elenco di tali sostanze, perché è difficile provarne gli effetti benefici. L'esperto di diritto alimentare Loosen scorge qui due punti critici: "Se non si riesce a raggiungere alcun accordo, nel peggiore dei casi si potrebbe arrivare alla totale proibizione dell'indicazione delle proprietà salutari degli estratti vegetali. Generalmente però, il consumatore crede che gli estratti vegetali abbiano degli effetti positivi. Se tali effetti non possono essere ufficialmente attribuiti ai prodotti naturali, egli sarà ancora più confuso." È possibile che anche altre aree siano soggette a restrizioni e autorizzazioni. Occorre rivedere il Regolamento sui nuovi alimenti. Sin dal 1997, le notevoli lungaggini procedurali rendono molto complicato importare nuovi alimenti da un paese straniero e venderli sul territorio nazionale. In futuro, l'UE potrebbe introdurre misure ancora più restrittive riguardo alla vendita di alimenti il cui consumo è globale. Loosen così conclude: "È evidente che si tende a introdurre leggi ancora più rigide." Possiamo fin da ora prevedere che ciò ostacolerà l'innovazione. Solo il tempo ci dirà se i consumatori ne ricaveranno maggiore protezione e trasparenza, o confusione e incertezza. Fi Europe è il luogo giusto per sviluppare questa discussione e incontrare nuovi partner commerciali in grado di offrire soluzioni ottimali che siano conformi ai regolamenti attuali. È il luogo d'incontro di tutti coloro che cercano novità, vogliono dire la loro, o desiderano influenzare il mercato degli ingredienti alimentari.
Informazioni su Fi ingredients Global - una sicura via d'accesso al mercato sin dal 1986
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