Presentata la richiesta di autorizzazione all'impiego in Europa di lenvatinib nel trattamento di pazienti con tumore differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo
HATFIELD, Inghilterra, August 18, 2014 /PRNewswire/ --
DESTINATO ESCLUSIVAMENTE AI MEDIA DELL'UE NON DESTINATO AI MEDIA DI SVIZZERA/ USA
L'EMA accoglie la richiesta di condurre un processo di valutazione accelerato per l'immissione in commercio del farmaco orfano per il trattamento del carcinoma tiroideo difficile da curare
In data odierna Eisai ha annunciato di aver presentato presso l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) una richiesta di autorizzazione per l'impiego di lenvatinib nel trattamento di pazienti con tumore differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo (RR-DTC) in fase progressiva. Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell'EMA ha accolto la richiesta di Eisai di condurre un processo di valutazione accelerato per lenvatinib tenuto conto del fatto che l'RR-DTC è una patologia difficile da curare e per cui esiste un'urgente necessità di scoprire opzioni terapeutiche efficaci.[1] Questa decisione segna un nuovo inizio nel processo di esame nell'Unione europea di questo nuovo potenziale trattamento.
Lenvatinib è un inibitore orale di vari recettori della tirosin-chinasi (TKI), con una nuova modalità di binding che inibisce in modo selettivo le attività chinasiche dei recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), oltre che di altri TKI correlati alle vie proangiogenica e oncogenica compresi i recettori del fattore di crescita fibroblastico (FGFR), il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGF) PDGFRα, KIT e RET coinvolti nella proliferazione tumorale. Tutto ciò rende lenvatinib potenzialmente il primo TKI che inibisce simultaneamente le attività chinasiche di FGFR 1-4 e VEGFR 1-3.[2],[3],[4]
La MAA nell'UE si basa sui risultati dello studio di Fase III SELECT (Study of (E7080) LEnvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid) su lenvatinib (E7080) che indicano come, rispetto al placebo, lenvatinib determina un miglioramento estremamente significativo dal punto di vista statistico della sopravvivenza libera da progressione (PFS) in pazienti con RR-DTC (hazard ratio (HR) = 0,21, [IC 95%, 0,14-0,31]; p<0,0001)[5]. La PFS mediana con lenvatinib e placebo è stata di 18,3 mesi e 3,6 mesi, rispettivamente[5]. I cinque eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più comuni, di qualsiasi grado, sono ipertensione, diarrea, inappetenza, calo ponderale e nausea[5].
Lo studio SELECT era una sperimentazione di Fase III multicentrica, randomizzata, in doppio cieco e controllata con placebo volta a confrontare la PFS di pazienti affetti da RR-DTC ed evidenze radiografiche di progressione della malattia nei 13 mesi precedenti, trattati con una dose orale una volta al giorno di lenvatinib (24 mg) rispetto al placebo. Gli endpoint secondari dello studio includevano il tasso di risposta globale (ORR), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza. Nello studio, condotto da Eisai in collaborazione con il gruppo SFJ Pharmaceuticals, sono stati arruolati 392 pazienti in oltre 100 centri in Europa, Nord e Sud America e Asia.
Il carcinoma tiroideo è la neoplasia endocrina più comune.[6] Solo in Europa, nel 2012 sono stati diagnosticati circa 53.000 casi di carcinoma tiroideo.[7] Sebbene per la maggior parte dei tipi di carcinoma tiroideo esista un trattamento, resta un'esigenza terapeutica non soddisfatta per questa patologia in fase progressiva.
Lenvatinib, scoperto e sviluppato da Eisai, ha ricevuto l'autorizzazione all'immissione in commercio in Giappone a giugno 2014 e negli Stati Uniti la sua autorizzazione in agosto 2014. Lenvatinib ha ottenuto la designazione di farmaco orfano (ODD) per il trattamento del carcinoma tiroideo follicolare e papillare dalla Commissione europea nell'aprile 2013. È stato riconosciuto come ODD negli Stati Uniti (USA) per il carcinoma tiroideo follicolare, midollare, anaplastico e metastatico o per il carcinoma tiroideo papillare localmente avanzato e in Giappone per il carcinoma tiroideo.
Lo sviluppo di lenvatinib conferma la mission di Eisai nel settore human health care (hhc), l'impegno dell'azienda a sviluppare soluzioni innovative per la prevenzione e la cura delle malattie e l'assistenza sanitaria e il benessere delle persone in tutto il mondo. Eisai opera nel settore terapeutico oncologico e si dedica a soddisfare le esigenze mediche insoddisfatte dei pazienti e delle loro famiglie.
Note per gli editori
Lenvatinib (E7080)
Lenvatinib, scoperto e sviluppato da Eisai, è un inibitore orale di vari recettori della tirosin-chinasi (RTK) con un innovativo binding mode che inibisce in modo selettivo le attività chinasiche dei recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), oltre che di altri RTK correlati alla via proangiogenica e oncogenica (compresi i recettori del fattore di crescita fibroblastico (FGFR); il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGF) PDGFRα; KIT e RET coinvolti nella proliferazione tumorale.[8],[9] Tutto ciò rende lenvatinib potenzialmente il primo TKI che inibisce simultaneamente le attività chinasiche di FGFR 1-4 e VEGFR 1-3. È attualmente in fase di studio come trattamento per i tumori della tiroide, il carcinoma epatocellulare (Fase III), il carcinoma polmonare non a piccole cellule (Fase II) e altri tipi di tumori solidi.
Informazioni sullo studio SELECT[5]
Lo studio SELECT (Study of (E7080) LEnvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid) era una sperimentazione di Fase III multicentrica, randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo, volta a confrontare la PFS di pazienti affetti da RR-DTC ed evidenze radiologiche di progressione della malattia nei 13 mesi precedenti, trattati con una dose orale un volta al giorno di lenvatinib (24 mg) rispetto al placebo. Nello studio, condotto da Eisai in collaborazione con il gruppo SFJ Pharmaceuticals, sono stati arruolati 392 pazienti in oltre 100 centri in Europa, Nord America e Asia.
I partecipanti sono stati stratificati in base all'età (≤65 o >65 anni), la regione e il numero (≤1) di terapie mirate al VEGFR e sono stati randomizzati con un rapporto 2:1 a lenvatinib o placebo (24 mg/die, ciclo di 28 giorni). L'endpoint primario era la PFS, valutata mediante revisione radiologica indipendente. Gli endpoint secondari dello studio includevano il tasso di risposta globale (ORR), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza.
I cinque eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più comuni di lenvatinib, di qualsiasi grado, erano ipertensione (67,8%), diarrea (59,4%), inappetenza (50,2%), calo ponderale (46,4%) e nausea (41,0%). I TRAE di grado 3 o superiore (Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi) includevano ipertensione (41,8%), proteinuria (10,0%), calo ponderale (9,6%), diarrea (8,0%) e inappetenza (5,4%).
Informazioni sul cancro tiroideo
Per cancro tiroideo si intende un tumore che si forma nei tessuti della ghiandola tiroide, situata alla base della gola, accanto alla trachea.[10] Presenta un'incidenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini, di solito in una fascia d'età compresa tra 40 e 50 anni al momento della diagnosi.[6] Il carcinoma tiroideo è la neoplasia endocrina più comune e le statistiche a livello mondiale rivelano che la sua incidenza è aumentata significativamente negli ultimi 50 anni.[6]
Le tipologie più diffuse di cancro alla tiroide, papillare e follicolare (comprese quelli a cellule di Hurthle), sono classificate come carcinomi tiroidei differenziati (DTC) e coprono circa il 90% di tutti i casi.[11] I casi rimanenti sono classificati come midollare (5-7% dei casi) o anaplastico (1-2% dei casi).[12]Anche se molti di questi tumori sono curabili con interventi chirurgici e trattamenti di radioterapia allo iodio, la prognosi per i pazienti che non rispondono alla terapia è infausta.[13] Inoltre, il trattamento per questa forma di cancro tiroideo difficile da curare, potenzialmente letale e refrattaria alle cure presenta alternative limitate.[14]
Eisai in Oncologia
Il nostro impegno volto al progresso nella ricerca oncologica, costruito sull'esperienza scientifica, è supportato dalla capacità globale di condurre ricerche di scoperta e pre-cliniche e di sviluppare micromolecole, vaccini terapeutici, agenti biologici e terapie di supporto per svariate tipologie di tumori.
Informazioni su Eisai
Eisai è una casa farmaceutica leader a livello mondiale nel settore Ricerca e Sviluppo (R&S) e delinea come missione aziendale l'impegno di "dare priorità ai pazienti e alle famiglie e incrementare i benefici per la salute" definita da Eisai stessa "human health care" (hhc).
Eisai si concentra nelle sue attività di R&S in tre aree terapeutiche chiave:
- Oncologia: terapie antitumorali, regressione del tumore, estirpazione del tumore, anticorpi e terapie di supporto per il cancro, sollievo dal dolore e dalla nausea
- Neuroscienze: Alzheimer, sclerosi multipla, dolore severo cronico, epilessia, depressione
- Reazioni immunologiche/vascolari: sindrome coronarica acuta, malattia aterotrombotica, sepsi grave, artrite reumatoide, psoriasi, morbo di Crohn
Con attività negli Stati Uniti, in Asia, in Europa e nel mercato nazionale giapponese, Eisai impiega oltre 10.000 dipendenti in tutto il mondo. Dal suo Knowledge Centre EMEA situato a Hatfield, Regno Unito, Eisai ha recentemente ampliato le proprie attività di business per includere l'Europa, il Medio Oriente, l'Africa e la Russia (EMEA). Eisai EMEA è impegnata in operazioni di vendita e marketing in oltre 20 mercati, tra cui Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Medio Oriente, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Russia, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Svezia e Regno Unito.
Per ulteriori informazioni visitare il sito web http://www.eisai.it
Riferimenti
1. Lettera di consenso al processo di valutazione accelerato. Luglio 2014
2. Dati in archivio, Eisai.Co.Ltd
3. Zuccotto F et al. J. Med. Chem. 2010, 53, 2681-2694.
4. Liao et al. Journal of Medicinal Chemistry, 2007, 50;3:409-422
5. Schlumberger M et al. A phase 3, multicenter, double-blind, placebo-controlled trial of lenvatinib (E7080) in patients with 131I-refractory differentiated thyroid cancer (SELECT). Abstract ASCO 2014 #E450
6. Brito J et al. BMJ 2013; 347
7. Thyroid Cancer. International Agency for Research on Cancer. http://eco.iarc.fr/eucan/Cancer.aspx?Cancer=35 (ultimo accesso: marzo 2014)
8. Matsui J, et al. Clin Cancer Res 2008;14:5459-65
9. Matsui J, et al. Int J Cancer 2008;122:664-71
10. National Cancer Institute at the National Institute of Health http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/thyroid/Patient/page1/AllPages#1 [http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/thyroid/Patient/page1/AllPages ] (ultimo accesso: agosto 2014)
11. Cooper DS et al. Thyroid. 2009;19(11):1167-1214
12. Thyroid Cancer Basics. 2011. Disponibile su: http://www.thyca.org (ultimo accesso: agosto 2014)
13. Gild M et al. Multikinase inhibitors: a new option for the treatment of thyroid cancer. Nature Reviews Endocrinology. 2011; 7: 617-624
14. Bible K, et al. Lancet Oncology 2010;11(10):962-972
Codice lavoro: Lenvatinib-UK0021
Data di preparazione: agosto 2014
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