BRUXELLES, November 6, 2012 /PRNewswire/ --
L'Indice internazionale per la cura dell'epatite rivela deficit nello screening e forti diseguaglianze nel livello di performance fra gli Stati Membri dell'UE - la necessità di una coordinazione UE per le attività nazionali - Pubblicazione il 6 novembre a Bruxelles
Non essendo condotto in modo sistematico nella maggior parte dei paesi UE, specialmente fra i gruppi ad alto rischio, lo screening della popolazione si presenta come il punto debole delle politiche europee contro l'epatite a fronte della prevenzione e del trattamento. Questo è uno dei principali risultati dello "Euro Hepatitis Care Index", un confronto tra le prestazioni nella cura dell'epatite nei 27 stati dell'Unione, più Svizzera, Norvegia e Croazia, che è stato pubblicato il 6 novembre a Bruxelles all'interno di una conferenza patrocinata dalla Presidenza cipriota dell'UE. Molte infezioni sono quindi rilevate in ritardo, portando a ulteriori complicazioni e aumentando la possibilità per i malati di diffondere il virus inconsapevolmente. Le osservazioni da parte delle associazioni dei pazienti e dei medici ricevono così conferma.
"Il basso tasso di rilevamento rapresenta un problema. Persino in paesi ricchi come la Germania non si lavora abbastanza sullo screening. In Europa abbiamo medici, infermieri e strutture nella maggior parte dei casi eccellenti, ma questi non curano tanti pazienti quanti potrebbero, per l'assenza di uno screening efficace e sistematico che rilevi al più presto i malati. Se non identificata, l'epatite porta a gravi lesioni del fegato e tumori, che rendono l'infezione epatica una condizione potenzialmente mortale", commenta Tatjana Reic, Presidente dell'Associazione Europea dei Malati di Fegato (ELPA).
Lo Euro Hepatitis Care Index è stato realizzato dal think tank svedese Health Consumer Powerhouse (HCP) per conto e su finanziamento dell'ELPA. La Francia è al primo posto, seguita da Slovenia e Germania. "La posizione della Francia è in parte dovuta alla coordinazione strategica nazionale", afferma Tatjana Reic: "la Francia è l'unico paese in Europa ad aver sviluppato un piano nazionale per affrontare ogni aspetto della cura dell'epatite. Il coordinamento centralizzato consente di sfruttare appieno il potenziale degli sforzi, altrimenti isolati, di medici, gruppi di pazienti e altri stakeholders. La Commissione Europea dovrebbe considerare questi risultati come un'opportunità per incoraggiare gli Stati Membri ad attuare strategie nazionali contro l'epatite e sollecitare lo scambio di migliori pratiche, come accade con successo in altri ambiti".
L'epatite è un'infiammazione del fegato nella maggior parte dei casi provocata da un'infezione virale. In Europa, 23 milioni di cittadini sono affetti dal virus dell'epatite e 125.000 muoiono ogni anno per cause a esso correlate. La maggior parte dei malati non è consapevole della propria infezione.
Per scoprire di più sull'Indice, visitare il sito:http://www.hep-index.eu/
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