Lenvima® (lenvatinib) riceve il parere favorevole del CHMP a seguito dei risultati significativo dello studio di Fase III sul trattamento del carcinoma della tiroide in stadio avanzato e refrattario allo iodio radioattivo
HATFIELD, England, March 27, 2015 /PRNewswire/ --
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In data odierna Eisai ha annunciato di avere ricevuto dal Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) un parere favorevole su Lenvima® (lenvatinib) per il trattamento di pazienti con carcinoma tiroideo differenziato e refrattario allo iodio radioattivo (DTC refrattario a RAI). Lenvatinib è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma tiroideo differenziato (DTC) (papillare, follicolare, a cellule di Hürthle) e refrattario a terapia con iodio radioattivo (RAI), progressivo, localmente avanzato o metastatico.
Il parere del CHMP è basato sui risultati dello studio SELECT condotto su lenvatinib, che dimostra un significativo prolungamento della sopravvivenza libera da progressione (PFS) nel DTC refrattario a RAI rispetto al placebo, con un valore mediano di PFS pari a 18,3 mesi rispetto ai 3,6 mesi del placebo (hazard ratio [HR] 0,21; IC al 99% 0,14-0,31, p<0,0001). Inoltre, un dato rilevante dello studio è costituito dalla rapida risposta a lenvatinib, con un tempo mediano alla prima risposta oggettiva di due mesi. SELECT è uno studio multicentrico randomizzato in doppio cieco condotto su pazienti affetti da carcinoma tiroideo differenziato progressivo e refrattario allo iodio radioattivo (n=392).[1],[2] Lenvatinib migliora significativamente il tasso di risposta oggettiva rispetto al placebo (64,8% vs 1,5%; p<0,0001). Gli eventi avversi durante il trattamento (TEAE) più comuni osservati con lenvatinib sono stati ipertensione, diarrea, affaticamento, riduzione dell'appetito, calo ponderale e nausea.
"Lenvatinib segna un momento rivoluzionario nel trattamento del carcinoma della tiroide allo stadio avanzato, foriero di nuove speranze per medici e pazienti. I medici saranno ben lieti di poter prescrivere un trattamento con benefici significativi in termini di sopravvivenza libera da progressione" ha commentato Martin Schlumberger, Investigator primario e professore di Oncologia, l'Institut Gustave Roussy dell'università francese di Paris-Sud.
Lenvatinib, scoperto e messo a punto da Eisai, è un agente molecolare mirato trispecifico in formulazione orale, caratterizzato da una potente selettività e da un meccanismo di legame che lo differenzia dagli altri TKI. Lenvatinib inibisce simultaneamente le attività di varie molecole differenti, come i recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), i recettori del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR), RET, KIT e i recettori del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR).[3],[4] Lenvatinib è da considerarsi il primo TKI in grado di inibire simultaneamente le attività chinasiche di FGFR 1-4 e VEGFR 1-3. Inoltre, è stato scoperto che lenvatinib possiede una nuova modalità di legame (Tipo V) per l'inibizione delle chinasi, diversa da quella dei composti esistenti.[5]
Ogni anno in Europa più di 52.000 persone si ammalano di carcinoma della tiroide.[6] Questo tumore rappresenta la neoplasia endocrina più comune.[7] Circa il 10% dei pazienti con carcinoma tiroideo differenziato non risponde alla terapia con iodio radioattivo e questa forma viene denominata carcinoma della tiroide differenziato e refrattario allo iodio radioattivo.[8] Circa 2.000 persone in Europa sono affette da questa malattia difficile da trattare, potenzialmente letale e per la quale sono disponibili solo poche opzioni terapeutiche.[9]
Lenvima ha ottenuto l'approvazione per il trattamento del carcinoma tiroideo refrattario negli Stati Uniti e in Giappone; attualmente è in corso la fase di revisione regolatoria per questa indicazione nell'UE e in Svizzera, Corea del Sud, Canada, Singapore, Russia, Australia e Brasile. Lenvima ha ottenuto la designazione di farmaco orfano (ODD) in Giappone per il trattamento del carcinoma tiroideo, negli Stati Uniti per il trattamento del carcinoma tiroideo follicolare, midollare, anaplastico e papillare localmente avanzato o metastatico e in Europa per il carcinoma tiroideo follicolare e papillare.
Lo sviluppo di lenvatinib evidenzia la missione di Eisai nel campo della salute umana hhc (human health care), l'impegno dell'azienda a sviluppare soluzioni innovative per la prevenzione e la cura delle malattie e all'attenzione alla salute e al benessere delle persone in tutto il mondo. Eisai opera nel settore terapeutico oncologico, dedicandosi a soddisfare le esigenze insoddisfatte dei pazienti e delle loro famiglie.
Note per gli editori
Lenvatinib (E7080)
Attualmente Eisai sta conducendo studi clinici con Lenvima per diversi tipi di tumori, come il carcinoma epatocellulare (Fase III), il carcinoma a cellule renali (Fase II), il carcinoma polmonare non a piccole cellule (Fase II) e il carcinoma dell'endometrio (Fase II).
Informazioni sulla nuova modalità di legame (Tipo V) di Lenvatinib[5]
Gli inibitori chinasici sono classificati in vari tipi (dal Tipo I al Tipo V), a seconda del sito di legame e della conformazione assunta dalla chinasi bersaglio in complesso con l'inibitore stesso. La maggior parte degli inibitori tirosin-chinasici attualmente approvati è di Tipo I o Tipo II, tuttavia l'analisi strutturale cristallografica ai raggi x di lenvatinib ha dimostrato un nuovo modo di inibizione della chinasi, Tipo V, diverso rispetto ai composti esistenti. L'analisi cinetica di lenvatinib ha inoltre confermato la sua rapida e potente inibizione dell'attività chinasica, suggerendo che possa essere attribuita alla sua nuova modalità di legame.
Informazioni sullo studio SELECT[1]
Lo studio SELECT (Study of (E7080) LEnvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid) era una sperimentazione di Fase III multicentrica, randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo, volta a confrontare la PFS di pazienti affetti da carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo ed evidenze radiologiche di progressione della malattia nei 13 mesi precedenti, trattati con una dose orale un volta al giorno di lenvatinib (24 mg) rispetto al placebo. Nello studio, condotto da Eisai in collaborazione con il gruppo SFJ Pharmaceuticals, sono stati arruolati 392 pazienti in oltre 100 centri in Europa, Nord America e Asia.
I partecipanti sono stati stratificati in base all'età (≤65 o >65 anni), la regione e il numero (≤1) di terapie mirate al VEGFR e sono stati randomizzati con un rapporto 2:1 a lenvatinib o placebo (24 mg/die, ciclo di 28 giorni). L'endpoint primario era la PFS, valutata mediante revisione radiologica indipendente. Gli endpoint secondari dello studio includevano il tasso di risposta globale (ORR), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza.
I sei eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più comuni di lenvatinib, di qualsiasi grado, erano ipertensione (67,8%), diarrea (59,4%), stanchezza (59,0%), inappetenza (50,2%), calo ponderale (46,4%) e nausea (41,0%). I TRAE di grado 3 o superiore (Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi) includevano ipertensione (41,8%), proteinuria (10,0%), calo ponderale (9,6%), diarrea (8,0%) e inappetenza (5,4%).
Analisi di sottogruppo presentate al meeting annuale dell'European Thyroid Association nel settembre 2014 indicano che lenvatinib mantiene un beneficio in termini di PFS in tutti i sottogruppi predefiniti di pazienti con carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo in progressione. In particolare, il beneficio in termini di PFS osservato in 195 pazienti con carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo in progressione in Europa (lenvatinib n=131 e placebo n=64) era simile alla PFS della popolazione complessiva dello studio (HR=0,24, [IC 95%, 0,16-0,35]).[10] La PFS mediana con lenvatinib e placebo era rispettivamente di 18,7 mesi e 3,7 mesi.
Informazioni sul cancro tiroideo
Per cancro tiroideo si intende un tumore che si forma nei tessuti della ghiandola tiroide, situata alla base della gola, accanto alla trachea.[11] Presenta un'incidenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini, di solito in una fascia d'età compresa tra 40 e 50 anni al momento della diagnosi.[7]
Ogni anno in Europa più di 52.000 persone si ammalano di carcinoma della tiroide.[6] L'incidenza di questo tumore è aumentata considerevolmente negli ultimi dieci anni, rispettivamente del 69% fra gli uomini e del 65% fra le donne.[12] Le tipologie più diffuse di cancro alla tiroide, il carcinoma papillare e il carcinoma follicolare (che comprende anche quello a cellule di Hürthle) sono classificate come carcinomi tiroidei differenziati (DTC) e rappresentano circa il 90% del totale.[9] I casi rimanenti rientrano nelle tipologie midollari (5-7%) o anaplastiche (1-2%).[13]
Informazioni su Eisai Co., Ltd.
Eisai Co., Ltd è una casa farmaceutica leader a livello mondiale nel settore Ricerca e Sviluppo con sede centrale in Giappone e delinea come missione aziendale l'impegno di "dare priorità ai pazienti e alle famiglie e incrementare i benefici per la salute" definita da Eisai stessa la filosofia della "human health care" (hhc). Con oltre 10.000 dipendenti operativi nella rete mondiale di siti di R&S, siti di produzione e consociate addette alla commercializzazione, ci impegniamo a mettere in pratica la nostra filosofia hhc offrendo prodotti innovativi in diverse aree terapeutiche in cui esistono molteplici esigenze non soddisfatte, tra cui l'oncologia e la neurologia.
In qualità di casa farmaceutica mondiale, la nostra missione si estende ai pazienti di tutto il mondo, attraverso i nostri investimenti e iniziative basate su partenariati al fine di migliorare l'accesso ai farmaci nel paesi in via di sviluppo e nei paesi emergenti.
Per ulteriori informazioni su Eisai Co., Ltd., visitare il sito web http://www.eisai.it
Bibliografia
1. Schlumberger M et al. Lenvatinib versus placebo in radioiodine refractory differentiated thyroid cancer. NEJM 2015; 372: 621-630. Available at http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1406470 Accessed: March 2015
2. Schlumberger M et al. A phase 3, multicenter, double-blind, placebo-controlled trial of lenvatinib (E7080) in patients with 131I-refractory differentiated thyroid cancer (SELECT). ASCO 2014 abstract #E450
3. Matsui J, et al. Clin Cancer Res 2008;14:5459-65
4. Matsui J, et al. Int J Cancer 2008;122:664-671
5. Okamoto K, et al. Distinct Binding Mode of Multikinase Inhibitor Lenvatinib Revealed by Biochemical Characterization. ACS Med. Chem. Lett 2015;6:89-94
6. Eucan. Thyroid Cancer Factsheet. Available at: http://eu-cancer.iarc.fr/EUCAN/Cancer.aspx?Cancer=35. Accessed: March 2015
7. Brito J et al. BMJ 2013; 347
8. Pacini F et al. ESMO Guidelines Working Group. Ann Oncol. 2012;23(suppl 7):vii110-vii119.
9. Cabanillas ME., Dadu R. Optimizing therapy for radioactive iodine-refractory differentiated thyroid cancer: Current state of the art and future directions. Minerva Endocrinol 2012 Dec; 37(4): 335-356.
10. Newbold K et al. Phase 3 study of (E7080) Lenvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid (SELECT): Results and subgroup analysis of patients from Europe. Presented as a digital poster at ETA 2014.
11. National Cancer Institute at the National Institute of Health. Available at: http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/thyroid/Patient/page1/AllPages#1 Accessed: March 2014
12. Cancer Research UK. Thyroid cancer incidence statistics. Available at: http://www.cancerresearchuk.org/cancer-info/cancerstats/types/thyroid/incidence/uk-thyroid-cancer-incidence-statistics Accessed: March 2015
13. Thyroid Cancer Basics. 2011. Available at: http://www.thyca.org. Accessed: March 2015
Data di preparazione: marzo 2015
Codice lavoro: Lenvatinib-UK0051d
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