I pazienti hanno diritto a una chirurgia sicura
HANOVER, New Hampshire, August 16, 2011 /PRNewswire/ --
Il notevole aumento del turismo medico, per il quale i pazienti espatriano per sottoporsi a interventi di chirurgia plastica, ha messo in discussione le fondamenta del rapporto paziente-medico e mette in pericolo coloro che cercano chirurgia a basso costo. "Vi sono agenzie di viaggio che procacciano ai loro clienti interventi chirurgici con chirurghi che non hanno mai incontrato. I pazienti non hanno alcuna garanzia che il chirurgo sia adeguatamente preparato o qualificato a effettuare la procedura a cui si sottoporranno e troppo spesso si presta poca attenzione all'assistenza post-operatoria", sostiene Catherine Foss, Direttore Esecutivo della Società Internazionale di Chirurgia Estetica e Plastica (ISAPS - International Society of Aesthetic Plastic Surgery). Le percentuali di complicanze negli interventi chirurgici effettuati in queste condizioni sono allarmanti. In un articolo apparso sull'edizione di agosto dell'Aesthetic Surgery Journal, "Complications from International Surgery Tourism" (Complicanze nel turismo chirurgico internazionale), si faceva riferimento a un recente studio statunitense che mostrava un aumento delle percentuali di complicanze post-operatorie nei pazienti che tornavano da interventi chirurgici effettuati all'estero. Le statistiche illustrate tre anni fa a San Francisco dal Prof. James Frame (Regno Unito), membro dell'ISAPS, durante il convegno della Medical Tourism Association presentavano una percentuale di complicanze pari al 20% nei pazienti che facevano ritorno nel Regno Unito dopo aver subito un intervento chirurgico all'estero. In alcuni casi, le complicanze erano abbastanza gravi da obbligare i pazienti, al ritorno, ad andare direttamente in un ospedale per ricevere cure mediche.
Il programma "Patient Safety Diamond", ideato dall'allora Presidente dell'ISAPS, Dr. Foad Nahai (Stati Uniti) e presentato al congresso ISAPS nel 2010, basa il concetto di chirurgia sicura su quattro fattori: il paziente, il chirurgo, la procedura e la struttura. Il paziente dovrà rappresentare un buon candidato per l'intervento chirurgico richiesto. Il chirurgo deve essere adeguatamente preparato e deve possedere le necessarie credenziali. La procedura dovrà essere adatta al paziente. La struttura chirurgica dovrà essere un centro accreditato e di comprovata sicurezza, dotato di staff adeguatamente preparato e in grado di gestire le emergenze.
Quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha introdotto l'iniziativa "Safe Surgery Save Lives", che promuove la propria checklist per la sicurezza chirurgica http://www.who.int/patientsafety/safesurgery/en/, l'ISAPS è stata tra le prime organizzazioni sostenitrici al lancio del programma a Washington, D.C. (USA) nel giugno del 2008. Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato che l'utilizzo della checklist contenente 19 domande ha ridotto le complicanze chirurgiche di oltre un terzo e i decessi chirurgici di quasi la metà nelle strutture ospedaliere oggetto del test rispetto alle strutture di controllo. Si tratta di un modulo semplice, utilizzato pressappoco nella stessa maniera in cui un pilota usa una lista di controllo prima di portare un aereo sulla pista per il decollo. È necessario che i pazienti chiedano se il chirurgo e la struttura ospedaliera utilizzano questo strumento.
Nel 2006 l'allora Presidente dell'ISAPS, Dr. Joao C. Sampaio Goes (Brasile) ha sviluppato delle "linee guida di riferimento" per i pazienti che decidono di viaggiare per effettuare interventi chirurgici, così come riportato sul sito web della società http://www.isaps.org. In seguito, numerose altre organizzazioni hanno adattato queste linee guida per i loro siti web. Il Dr. Jan Poell (Svizzera), attuale Presidente dell'ISAPS, spiega così la necessità di queste informazioni: "Da più di 40 anni i consumatori di tutto il mondo fanno riferimento all'ISAPS per ottenere le informazioni più accurate e affidabili su chirurghi plastici qualificati e per avere consigli sulle procedure. L'ISAPS garantisce uno standard di riferimento mondiale ai consumatori che viaggiano per sottoporsi a interventi di chirurgia estetica e plastica".
Esiste l'erronea convinzione che chiunque possieda una laurea in medicina possa effettuare con sicurezza qualsiasi procedura chirurgica. In tutto il mondo le norme legislative vengono modificate in seguito alla crescita dei timori che i pazienti siano sottoposti a procedure chirurgiche effettuate da individui incompetenti e impreparati, che a volte risultano non essere neanche medici. Secondo quanto riportato nell'ultima edizione della newsletter ISAPS News, alcune nazioni, tra le quali l'Italia, la Russia, il Messico, la Colombia e il Canada, stanno fungendo da apripista con nuove norme di controllo su coloro che sono qualificati a effettuare determinati interventi su determinati pazienti e in determinate strutture. È quanto succede anche in Danimarca, nazione capofila nella rigorosa regolamentazione di tutte le strutture chirurgiche e cliniche mediche private, che ha disposto la chiusura di alcune risultate al di sotto dello standard. Allo stesso modo, in Germania e in Francia da molti anni sono in vigore norme severe. In Europa è attualmente in corso, sotto gli auspici del Comitato europeo di normazione (CEN), un'iniziativa volta a definire standard di protezione dei pazienti di chirurgia plastica.
Un nuovo programma assicurativo sviluppato nel Regno Unito, approvato dall'ISAPS e sottoscritto dai Lloyd's di Londra, il primo del suo genere al mondo, fornisce ai chirurghi plastici internazionali un'assicurazione contro le complicanze al fine di contribuire alla tutela dei loro pazienti. Tale copertura assicurativa è disponibile soltanto se il chirurgo è un membro dell'ISAPS. Un elenco dei chirurghi che attualmente partecipano a questo programma è disponibile su http://www.surgeryshield.com. Un secondo prodotto assicurativo per i pazienti, che sta per essere lanciato nel Regno Unito, sarà successivamente esteso ad altre nazioni. La copertura comprenderà il viaggio e l'assicurazione risponderà in caso di complicanze derivanti da interventi di chirurgia estetica effettuati sia nella nazione di residenza sia all'estero. Questo nuovo programma assicurativo prevede che i pazienti siano sottoposti a esami medici nella nazione di residenza prima dell'espatrio per effettuare un intervento chirurgico, al fine di verificare che siano candidati idonei alla procedura richiesta. L'obiettivo è quello di far sì che un consulto con un chirurgo dello stesso Paese fornisca un parere contrario al viaggio per interventi chirurgici complicati. L'assicurazione risponderà soltanto se le complicanze chirurgiche di un intervento effettuato da un chirurgo membro dell'ISAPS sono curate dallo stesso chirurgo oppure da un altro chirurgo membro dell'ISAPS. Un paziente che necessiti di trattamenti correttivi o terapeutici una volta tornato nel proprio Paese di residenza sarà indirizzato verso un chirurgo ISAPS abilitato a effettuare lo specifico trattamento indicato.
È importante sottolineare che le complicanze non costituiscono negligenza. Le complicanze della chirurgia plastica possono produrre ematomi, infezioni post-operatorie, lento drenaggio delle ferite oppure difficoltà di cicatrizzazione, necrosi dei tessuti o deiscenza delle suture. Per alcune complicanze vi è poca o nessuna probabilità di soluzione e questi risultati non possono mai essere corretti.
Catherine Foss riferisce che la quantità di pazienti che contattano il suo ufficio per verificare le credenziali dei chirurghi dimostra una maggiore attenzione tra i pazienti che vogliono la garanzia che il proprio chirurgo abbia un'adeguata preparazione e competenza. "La comunità medica internazionale ha molto lavoro da fare per sensibilizzare i pazienti al fatto che hanno il diritto di chiedere se il proprio chirurgo sia un membro dell'associazione di categoria nazionale, sia iscritto all'ordine (o abbia una certificazione equivalente) e abbia la formazione necessaria per effettuare la specifica procedura richiesta dal paziente". Il numero di casi in cui i pazienti subiscono sofferenze ad opera di medici incompetenti, o di medici che provano a effettuare procedure per le quali non sono adeguatamente preparati, mette in evidenza questa crescente necessità di educare i pazienti alla propria sicurezza chirurgica. Nessun intervento chirurgico dovrebbe essere preso alla leggera. Andare all'estero per subire un intervento chirurgico solo per risparmiare denaro può dar luogo a risultati di scarsa qualità, spesso con complicanze evitabili, scarse o inesistenti possibilità di tornarvi per trattamenti supplementari e, a volte, può avere conseguenze tragiche.
La Società Internazionale di Chirurgia Estetica e Plastica, con i suoi quarantuno anni di attività, è la più grande società internazionale di chirurghi plastici privati, conta attualmente 2.003 membri in 92 nazioni e ogni anno vi è un aumento di 200 membri. I chirurghi sono sottoposti a un rigoroso processo di adesione al fine di determinare se sono qualificati per poter essere membri della società. La missione dell'ISAPS è duplice: la formazione continua dei chirurghi plastici sulle più recenti tecniche nel campo della chirurgia estetica (cosmetica) e della medicina e la promozione della sicurezza dei pazienti.
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