Halaven® (eribulina) in associazione a capecitabina offre un beneficio clinico alle donne con carcinoma mammario metastatico
HATFIELD, Inghilterra, December 9, 2014 /PRNewswire/ --
COMUNICATO STAMPA DESTINATO ESCLUSIVAMENTE ALLA STAMPA DELL'UE: NON DESTINATO AI GIORNALISTI DI SVIZZERA/STATI UNITI
Un secondo studio di Fase II presentato al San Antonio Breast Cancer Symposium (SABCS) indica come potenziale opzione terapeutica la terapia adiuvante con eribulina in aggiunta a capecitabina in pazienti con carcinoma mammario HER2 normale/HER2 negativo ed ER positivo in fase iniziale
I risultati di uno studio di Fase II, in aperto, di conferma della dose, di eribulina in associazione a capecitabina suggeriscono che questa terapia è efficace nelle donne con carcinoma mammario metastatico (tasso di risposta complessivo del 42,9% e tasso di beneficio clinico del 57,1%), con un profilo di sicurezza e tollerabilità coerente con i dati ottenuti in precedenza.L'associazione eribulina e capecitabina ha portato a una sopravvivenza libera da progressione mediana di 7,1 mesi (IC 95%: 4,4, 9,8).[1]
I dati di cinque poster presentati al San Antonio Breast Cancer Symposium (SABCS) 2014 offrono ulteriori conferme circa il profilo di efficacia, sicurezza e di qualità della vita di eribulina nel trattamento di pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico (MBC) e forniscono dati sul carcinoma mammario allo stadio iniziale.[1],[2],[3],[4],[5]
Un secondo studio di Fase II, multicentrico, in aperto, esplora la fattibilità della combinazione eribulina più capecitabina come terapia adiuvante nelle donne affette da carcinoma mammario positivo al recettore estrogenico (ER) in fase iniziale.[2]
"Uno dei limiti principali della maggior parte delle chemioterapie di combinazione nel carcinoma mammario metastatico è che, nonostante la maggior attività dell'associazione, gli effetti indesiderati sono spesso inaccettabili. Questo studio di Fase II suggerisce che la combinazione eribulina e capecitabina potrebbe rappresentare un'opzione terapeutica aggiuntiva per le donne affette da carcinoma mammario metastatico efficace e ben tollerata" ha commentato il Dott. Chris Twelves, Professore di Farmacologica oncologica e oncologia clinica e Primario onorario di Oncologia medica presso l'Università di Leeds e il St.James's Institute of Oncology.
Due ulteriori studi sottolineano la qualità degli esiti in termini di qualità della vita per le donne trattate in prima linea rispettivamente con eribulina in monoterapia e in combinazione con trastuzumab. Il primo studio di Fase II ha valutato eribulina come terapia di prima linea per donne con carcinoma mammario metastatico HER2 negativo che abbiano evidenziato miglioramento o stabilità della qualità della vita misurata con la scala QLQ-C30 dell'EORTC.[3]Il secondo studio di Fase II ha esaminato eribulina in associazione a trastuzumab ed evidenzia miglioramenti positivi nel dolore e nei sintomi al braccio e al seno che giustificano ulteriori indagini.[4]
Dati aggiuntivi aggregati dallo studio cardine di Fase III EMBRACE (Eisai Metastatic Breast Cancer Study Assessing Treatment of Physician's Choice Versus Eribulin)[6], dallo Studio 301[7] e da uno studio di Fase II a braccio singolo suggeriscono che il beneficio di eribulina è simile nelle donne con carcinoma lobulare invasivo e carcinoma duttale invasivo (sopravvivenza complessiva: 13,4 vs. 13,6 mesi; hazard ratio [HR] = 1,07; IC 95% 0,72, 1,10).[5]Il carcinoma lobulare invasivo è il secondo sottotipo più comune di carcinoma mammario ed è associato a tassi di risposta alla chemioterapia pre-operatoria inferiori rispetto al carcinoma duttale invasivo. I risultati di questo studio differiscono dai dati relativi alle chemioterapie attuali.
Approvata per la prima volta dalla Commissione Europea nel 2011, eribulina ha ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio in Europa nel giugno 2014 per il trattamento di donne affette da carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico in progressione dopo almeno un regime chemioterapico per malattia in fase avanzata. La terapia precedente deve aver incluso un'antraciclina e un taxano in contesto adiuvante o metastatico, salvo le pazienti non fossero idonee a questi trattamenti.[8] L'autorizzazione all'immissione in commercio per l'eribulina è basata sulle evidenze cliniche ottenute da due sperimentazioni di Fase III: EMBRACE (Eisai Metastatic Breast Cancer Study Assessing Treatment of Physician's Choice Versus Eribulin)[6] e lo Studio 301.[7]
Si ricorda infine che l'indicazione attualmente rimborsata dal SSN Italiano è la seguente: HALAVEN in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti con cancro della mammella localmente avanzato o metastatico, che hanno mostrato una progressione dopo almeno due regimi chemioterapici per malattia avanzata (vedere paragrafo 5.1). La terapia precedente deve avere previsto l'impiego di un'antraciclina e di un taxano, a meno che i pazienti non siano idonei a ricevere questi trattamenti.
Eisai si dedica a scoprire, sviluppare e produrre terapie oncologiche innovative in grado di fare la differenza e di avere un impatto sulle vite delle pazienti e delle loro famiglie. Questa passione per le persone rientra nella mission di Eisai nel settore della sanità umana (human health care, hhc), che si sforza di comprendere meglio le esigenze dei pazienti e delle loro famiglie, allo scopo di aumentare i benefici forniti dall'assistenza medica.
Note agli editori
Halaven® (eribulina)
L'eribulina è il primo composto nella classe degli inibitori della dinamica dei microtubuli correlati all'alicondrina, con un nuovo meccanismo di azione. Dal punto di vista strutturale l'eribulina è una versione semplificata e sintetica dell'alicondrina B, un prodotto naturale isolato dalla spugna marina Halichondria okadai. Si ritiene che agisca inibendo la fase di accrescimento dinamico dei microtubuli che impediscono la divisione cellulare.
L'eribulina è indicata per il trattamento di pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico in progressione dopo almeno un regime chemioterapico per malattia avanzata. La terapia precedente deve aver incluso un'antraciclina e un taxano in contesto adiuvante o metastatico, salvo le pazienti non fossero idonee a questi trattamenti.[8]
Studio clinico globale di Fase III 305 (EMBRACE)[6]
EMBRACE (Eisai Metastatic Breast Cancer Study Assessing Treatment of Physician's Choice (TPC) Versus Eribulin E7389) è stato uno studio internazionale multicentrico randomizzato in aperto, a due bracci paralleli, volto a confrontare la sopravvivenza complessiva nelle pazienti trattate con eribulina rispetto ad una terapia stabilita dal medico curante (TPC). La TPC viene definita come chemioterapia ad agente singolo, trattamento ormonale o terapia biologica approvati per il trattamento del cancro, o trattamento palliativo o radioterapia somministrata secondo la pratica locale. Lo studio comprendeva 762 pazienti affette da carcinoma mammario metastatico sottoposte in precedenza ad almeno due e fino a un massimo di cinque regimi di chemioterapia, comprendenti un'antaciclina e un taxano. La maggior parte (96%) delle pazienti nel braccio TPC è stata sottoposta a chemioterapia.
Nella popolazione totale dello studio di fase III EMBRACE, l'eribulina ha dimostrato di estendere la sopravvivenza complessiva mediana nelle pazienti fortemente pretrattate con carcinoma mammario metastatico rispetto alle pazienti sottoposte a un trattamento stabilito dal medico curante (TPC) di 2,7 mesi (eribulina 13,2 vs TPC 10,5 HR 0,81 (IC 95%: 0,67-0,96) p nominale = 0,014). Un'analisi pre-pianificata in pazienti della Regione 1 dello studio (Nord America/Europa occidentale/Australia) ha evidenziato un miglioramento significativo della sopravvivenza complessiva mediana con eribulina rispetto a TPC di 3,0 mesi (p nominale = 0,031).
Le reazioni avverse più comunemente riportate nelle pazienti trattate con eribulina nello studio EMBRACE sono state affaticamento (astenia), diminuzione del numero di globuli bianchi (neutropenia), perdita di capelli (alopecia), intorpidimento e formicolio nelle braccia e delle gambe (neuropatia periferica), nausea e stipsi. La neuropatia periferica è stato l'evento avverso che ha principalmente causato la sospensione della terapia, verificatosi in meno del 5% delle pazienti coinvolte nello studio EMBRACE. Il decesso dovuto a gravi effetti collaterali, lasospensione e gli eventi avversi gravi sono stati inferiori nel braccio eribulina dello studio rispetto al braccio TPC.
Studio clinico globale di Fase III 301[7]
Lo studio 301 è stato condotto come studio multicentrico, in aperto, randomizzato, a due bracci paralleli di Halaven (eribulina) rispetto alla capecitabina su 1.102 donne con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico precedentemente trattate con antracicline e taxani, sia in (neo) adiuvante che per la patologia localmente avanzata o metastatica. Questo studio si collocava al di fuori delle indicazioni autorizzate per l'eribulina. Le pazienti trattate nello studio avevano ricevuto da zero a due precedenti chemioterapie per tumore in stadio avanzato.
Lo studio ha avuto inizio nel 2006 e l'ultima paziente è stata randomizzata nel 2010. Le pazienti sono state randomizzate al trattamento con eribulina 1,23 mg/m2 (somministrata per via endovenosa nell'arco di 2-5 minuti nei giorni 1 e 8, in cicli di 21 giorni) o con capecitabina 2,5 g/m2 (somministrata oralmente due volte al giorno in dosi uguali nei giorni da 1 a 14, ogni 21 giorni).
Lo Studio 301 ha avuto un endpoint co-primario di sopravvivenza globale (OS) e di sopravvivenza senza progressione (PFS). Lo studio ha dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale (OS) con eribulina rispetto alla capecitabina nella popolazione totale delle pazienti da trattare (ITT), sebbene tale miglioramento non rappresenti un dato statisticamente significativo. Le pazienti trattate con eribulina hanno riportato una OS mediana di 15,9 mesi (HR 0,879; 95% IC: 0,770-1,003; p=0,056) rispetto ai 14,5 mesi riportati con capecitabina. Lo studio non ha raggiunto l'endpoint prefissato per la sopravvivenza libera da progressione, con 4,1 e 4,2 mesi per eribulina e capecitabina, rispettivamente (HR 1,079, IC 95%: 0,932-1,250; p=0,305).
I tassi di sopravvivenza complessiva a 1, 2 e 3 anni per eribulina rispetto a capecitabina hanno evidenziato un miglioramento precoce, mantenuto nel corso dell'intero studio (a 1 anno: 64,4% eribulina vs 58,0% capecitabina (p = 0,035); a 2 anni: 32,8% eribulina vs 29,8% capecitabina (p = 0,324); a 3 anni: 17,8% eribulina vs 14,5% capecitabina (p = 0,175).
A differenza degli studi condotti attualmente, lo studio 301 ha incluso tutte le donne indipendentemente dallo stato dei recettori per fattore di crescita epiteliale umano 2 (HER2), estrogeni (ER) o progesterone (PR). Le pazienti vengono generalmente sottoposte al test per lo stato recettoriale HER2 in quanto attualmente ci sono dei trattamenti efficaci per le pazienti positive alla mutazione HER2. Le pazienti con HER2 positivo generalmente non vengono trattate con terapie mirate per carcinoma non-HER2 positivo. In un'analisi esplorativa per il sottogruppo pianificato di donne con HER2 negativo (n = 755), la OS è stata di 15,9 mesi per eribulina vs 13,5 mesi per capecitabina (HR 0,838; IC 95%: 0,715-0,983). Nella popolazione con HER2 positivo (n=169) la OS è stata di 14,3 mesi per eribulina vs 17,1 mesi per capecitabina (HR 0,965; IC: 0,688-1,355).
Gli eventi avversi nello Studio 301 si sono rivelati in linea con il profilo noto di entrambi i farmaci.
Carcinoma mammario metastatico e la proteina HER2
Ogni anno, in Europa il carcinoma mammario viene diagnosticato a oltre 300.000 donne, circa un terzo delle quali sviluppa in seguito malattia metastatica.[9],[10] Si tratta di uno stadio avanzato della malattia, che si verifica quando il cancro si è diffuso oltre la mammella ad altre parti dell'organismo.
HER2 è una proteina che si trova sulla superficie delle cellule. Nel carcinoma mammario HER2 positivo si riscontra una quantità maggiore (sovraespressione) di questa proteina sulla superficie delle cellule tumorali rispetto alle cellule mammarie normali. Questa proteina può essere un bersaglio di terapie mirate a HER2, come Herceptin, in pazienti che sovraesprimono HER2, ma non in chi soffre di carcinoma mammario con livelli normali della proteina HER2 (HER2-negativo). I carcinomi mammari vengono normalmente analizzati per la presenza di HER2, per decidere il trattamento più opportuno. Il carcinoma mammario triplo negativo (TNBC) si riferisce a qualsiasi tipo di carcinoma mammario che non esprima i geni per il recettore degli estrogeni, il recettore del progesterone (<1%) e HER2 (<30%).
EORTC QLQ-C30[11]
Il questionario sulla qualità della vita (QLQ) dell'EORTC è un sistema integrato per valutare la qualità della vita correlata alla salute di pazienti oncologici partecipanti a sperimentazioni cliniche internazionali. Sviluppato nel corso di oltre un decennio di ricerca collaborativa, è un questionario autosomministrato dai pazienti, comprendente scale multi-item e singole. Include cinque scale funzionali (funzione fisica, di ruolo, emotiva, sociale e cognitiva), tre scale sintomatologiche (stanchezza, nausea e vomito e dolore), una scala dello stato di salute globale/QoL e sei item singoli (dispnea, insonnia, inappetenza, stipsi, diarrea e problemi finanziari). Punteggi elevati nelle scale funzionali indicano un alto livello di funzionalità e punteggi elevati nello stato di salute globale indicano un'alta QoL; per contro, punteggi elevati nelle scale/item dei sintomi indicano un alto livello di problemi di salute.
Informazioni su Eisai EMEA in oncologia
Eisai EMEA, con sede centrale nel Regno Unito, basa le sue operazioni regionali presso l'European Knowledge Centre di Hatfield, Hertforshire, dove le attività di produzione, scoperta di farmaci, ricerca clinica e marketing del gruppo sono integrati in un singolo impianto. Questo centro rappresenta un importante polo di espansione nel mercato dei prodotti farmaceutici in tutta Europa, in Medio Oriente e Africa nonché Russia e Oceania
L'impegno di Eisai a ottenere progressi significativi nella ricerca oncologica, basata su competenze scientifiche, è sostenuta da una capacità globale di condurre ricerca pura e preclinica e sviluppare piccole molecole, vaccini terapeutici e agenti biologici e per terapie di supporto per il cancro in varie indicazioni.
Informazioni su Eisai Co., Ltd.
Eisai Co., Ltd è una casa farmaceutica leader a livello mondiale nel settore Ricerca e Sviluppo con sede centrale in Giappone e delinea come missione aziendale l'impegno di "dare priorità ai pazienti e alle famiglie e incrementare i benefici per la salute" definita da Eisai stessa la filosofia della "human health care" (hhc). Con oltre 10.000 dipendenti operativi nella rete mondiale di siti di R&S, siti di produzione e consociate addette alla commercializzazione, ci impegniamo a mettere in pratica la nostra filosofia hhc offrendo prodotti innovativi in diverse aree terapeutiche in cui esistono molteplici esigenze non soddisfatte, tra cui l'oncologia e la neurologia.
In qualità di casa farmaceutica mondiale, la nostra missione si estende ai pazienti di tutto il mondo, attraverso i nostri investimenti e iniziative basate su partenariati al fine di migliorare l'accesso ai farmaci nel paesi in via di sviluppo e nei paesi emergenti.
Per ulteriori informazioni su Eisai Co., Ltd., visitare il sito web http://www.eisai.it
Bibliografia
1. Twelves C et al. Efficacy and safety of eribulin in combination with capecitabine in patients with metastatic breast cancer: an open-label, phase 2 dose-confirmation study. Presented at SABCS 2014. Abstract #P3-13-04
2. Smith JW. et al. Eribulin mesylate plus capecitabine for adjuvant treatment in post-menopausal ER+ early-stage breast cancer: a phase 2, multicenter, open-label study using 2 different dosage regimens. Abstract #P3-09-09
3. Schwartzberg LS. et al. Quality of life in patients receiving first-line eribulin mesylate for HER2- locally recurrent or MBC. Presentato al SABCS 2014. Abstract n. P5-17-02
4. Schwartzberg LS. et al. Quality of life results from a phase 2, multicenter, single-arm study of eribulin mesylate plus trastuzumab as first-line therapy for locally recurrent or metastatic HER2+ breast cancer. Presentato al SABCS 2014. Abstract n. P5-17-03
5. Cortes J et al Efficacy of eribulin in patients with invasive lobular carcinoma of the breast: data from a pooled analysis. Presentato al SABCS 2014. Abstract n. P3-13-06
6. Cortes J et al. Eribulin monotherapy versus treatment of physician's choice in patients with metastatic breast cancer (EMBRACE): a phase 3 open-label randomised study. The Lancet. 2011;377:914-923
7. Kaufman P et al. A Phase III, open-label, randomised, multicenter study of eribulin mesylate versus capecitabine in patients with locally advanced or metastatic breast cancer previously treated with anthracyclines and taxanes. Presentato al 2012 CTRC-AACR San Antonio Breast Cancer Symposium
8. RCP di Halaven (aggiornato nel giugno 2014). Disponibile su: http://www.medicines.org.uk/emc/medicine/24382/SPC/Halaven+0.44+mg+ml+solution+for+injection/ Ultimo accesso: dicembre 2014
9. World Health Organisation. Atlas of Health in Europe. 2003. World Health Organization, Regional Office of Europe, Copenhagen, Denmark.
10. Cancer Research UK. Breast cancer incidence statistics. Disponibile su: http://www.cancerresearchuk.org/cancer-info/cancerstats/types/breast/incidence/#world . Accessed: December 2014
11. Montazeri A et al. Quality of life in patients with breast cancer before and after diagnosis: an eighteen months follow up study. BMC Cancer. 2008. 3:330
Data di preparazione: dicembre 2014
Codice lavoro: Halaven-UK0371e
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