È ora disponibile in Italia Lenvima® (lenvatinib), una nuova e importante opzione terapeutica destinata ai pazienti affetti da cancro tiroideo avanzato
HATFIELD, England, July 5, 2016 /PRNewswire/ --
DESTINATO ESCLUSIVAMENTE AI MEDIA EMEA: NON DESTINATO AI MEDIA DI SVIZZERA/AUSTRIA
L'Agenzia Italiana del Farmaco, alla luce dei significativi dati sulla sopravvivenza libera da progressione ottenuti dallo studio SELECT, riconosce lenvatinib come un trattamento innovativo per il carcinoma tiroideo avanzato
Lenvima® (lenvatinib), una nuova opzione terapeutica destinata a pazienti affetti da carcinoma tiroideo avanzato refrattario allo iodio radioattivo (RR-DTC) è ora disponibile anche in Italia.[1] Il carcinoma tiroideo avanzato è una patologia difficile da trattare dalla prognosi infausta: lenvatinib rappresenta quindi un progresso significativo per le persone che convivono con l'RR-DTC in Italia.
Il carcinoma tiroideo è relativamente raro, tuttavia negli ultimi decenni l'incidenza della malattia è aumentata rapidamente in tutta Europa.[2],[3] Attualmente in Italia, il carcinoma tiroideo colpisce ogni anno approssimativamente 2600 persone.[2]
Lenvatinib è indicato nel trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma tiroideo differenziato (DTC) (papillare, follicolare, a cellule di Hürthle) e refrattario allo iodio radioattivo (RAI), progressivo, localmente avanzato o metastatico.[4]
"La rimborsabilità di lenvatinib in Italia rappresenta un passo in avanti positivo per le persone affette da carcinoma tiroideo differenziato refrattario allo iodio radioattivo. Fino ad oggi le opzioni terapeutiche a disposizione dei pazienti idonei erano limitate", osserva Anna Maria Biancifiori, presidentessa dell'Associazione La Lumaca - Onlus (Associazione Umbra Pazienti Affeti da Tumore Tiroideo).
Nell'analisi primaria di SELECT, uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco condotto su pazienti affetti da RR-DTC (n=392) lenvatinib ha dimostrato una sopravvivenza libera da progressione mediana significativa e mai raggiunta prima di 18,3 mesi rispetto ai 3,6 mesi del placebo (hazard ratio [HR] 0,21; intervallo di confidenza al 99% 0,14-0,31, p<0,0001).[5] La percentuale di risposta è stata del 64,8% nel gruppo lenvatinib (4 risposte complete, 1,5%) e dell'1,5% nel gruppo placebo (P,0.001). [5] Lenvatinib era associato a un tempo mediano alla risposta oggettiva di 2 mesi (IC al 95%, 1,9-3,5).[5] La durata mediana del trattamento era di 13,8 mesi con lenvatinib rispetto a 3,9 mesi per il placebo.[5] La prima riduzione di dose è avvenuta con una mediana di 3 mesi (IC al 95%, 2,7-3,7), la dose media di lenvatinib era di 17,2 ml/die.[5] Con lenvatinib, gli eventi avversi più comuni correlati al trattamento sono stati ipertensione, diarrea, stanchezza, inappetenza, calo ponderale e nausea.[5]
Al momento dell'analisi primaria di SELECT, la durata mediana della risposta complessiva non era stata raggiunta.[5] In occasione di ASCO 2016, tuttavia, i dati aggiornati mostrano che 157 pazienti (60,2%) presentavano una risposta a lenvatinib, la cui durata mediana era pari a 30 mesi (IC al 95% 18,4-35,2), mentre tre pazienti (2,3%) avevano risposto al placebo con una durata mediana della risposta di 14,7 mesi (IC al 95% 7,5-non valutabile [NE; mediana non ancora raggiunta]).[6]
"Nelle analisi dello studio SELECT, alcuni pazienti hanno mostrato risposte prolungate al trattamento con lenvatinib per il carcinoma tiroideo differenziato, una patologia molto complessa e di difficile trattamento. Non ho dubbi sul fatto che il lancio di lenvatinib rappresenterà una svolta per le persone che in Italia sono affette da carcinoma tiroideo differenziato, le loro famiglie e medici", osserva Furio Pacini, professore di endocrinologia presso l'Università di Siena.
Lenvatinib, scoperto e messo a punto da Eisai, è un agente terapeutico molecolare mirato in formulazione orale, caratterizzato da una potente selettività trispecifica e da un meccanismo di legame che lo differenzia dagli altri inibitori della tirosin-chinasi (TKI). Lenvatinib inibisce simultaneamente le attività di varie molecole differenti, come i recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), i recettori del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR), RET, KIT e i recettori del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR). Questo meccanismo rende lenvatinib il primo TKI in grado di inibire simultaneamente le attività chinasiche di FGFR 1-4 e VEGFR 1-3.[7],[8] È stato inoltre scoperto che lenvatinib possiede una nuova modalità di legame (Tipo V) per l'inibizione delle chinasi, diversa da quella dei composti esistenti. [9],[10]
"Il lancio di lenvatinib in Italia, uno dei più vasti mercati europei, rappresenta una tappa fondamentale della commercializzazione in Europa di questo nuovo e importante farmaco. L'Italia va ad aggiungersi al numero crescente di paesi in Europa in cui lenvatinib è ora disponibile per il trattamento dell'RR-DTC, un risultato incoraggiante per noi che continuiamo a espandere il nostro portafoglio di prodotti oncologici mettendo a punto trattamenti in grado di allungare la vita ai pazienti in aree mediche di esigenze non soddisfatte," commenta Gary Hendler, direttore commerciale del gruppo Eisai Oncology Business, presidente e CEO Eisai EMEA.
Lenvatinib è stato approvato per il trattamento del carcinoma tiroideo refrattario negli Stati Uniti, Svizzera, Europa, Canada, Australia, Corea del Sud e Giappone, e ne è stata richiesta l'approvazione regolatoria in Brasile. Lenvima ha ottenuto la designazione di farmaco orfano in Giappone per il trattamento del carcinoma tiroideo, negli Stati Uniti per il trattamento del carcinoma tiroideo follicolare, midollare, anaplastico e papillare localmente avanzato o metastatico e in Europa per il carcinoma tiroideo follicolare e papillare.
Lo sviluppo di lenvatinib conferma la mission di Eisai nel settore human health care (hhc), l'impegno dell'azienda a sviluppare soluzioni innovative per la prevenzione e la cura delle malattie e per l'assistenza sanitaria e il benessere delle persone in tutto il mondo. Eisai opera nel settore terapeutico oncologico, dedicandosi a soddisfare le esigenze insoddisfatte dei pazienti e delle loro famiglie.
Note per gli editori
Informazioni sulla nuova modalità di legame (Tipo V) di lenvatinib[8],[7]
Gli inibitori chinasici sono classificati in vari tipi (dal Tipo I al Tipo V), a seconda del sito di legame e della conformazione assunta dalla chinasi bersaglio in complesso con l'inibitore stesso. La maggior parte degli inibitori tirosin-chinasici attualmente approvati è di Tipo I o Tipo II, tuttavia l'analisi strutturale cristallografica ai raggi x di lenvatinib ha dimostrato un nuovo modo di inibizione della chinasi, Tipo V, diverso rispetto ai composti esistenti. L'analisi cinetica di lenvatinib ha inoltre confermato la sua rapida e potente inibizione dell'attività chinasica, suggerendo che possa essere attribuita alla sua nuova modalità di legame.
Informazioni sullo studio SELECT[5]
Lo studio SELECT (Study of (E7080) LEnvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid) è una sperimentazione di Fase III multicentrica, randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo, volta a confrontare la PFS di pazienti affetti da carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo ed evidenze radiologiche di progressione della malattia nei 13 mesi precedenti, trattati con una dose orale monogiornaliera di lenvatinib (24 mg) rispetto al placebo. Nello studio, condotto da Eisai in collaborazione con il gruppo SFJ Pharmaceuticals, sono stati arruolati 392 pazienti in oltre 100 centri in Europa, Nord America, Sud America e Asia.
I partecipanti sono stati stratificati in base all'età (≤65 o >65 anni), la regione e il numero (≤1) di terapie mirate al VEGFR e sono stati randomizzati con un rapporto 2:1 a lenvatinib o placebo (24 mg/die, ciclo di 28 giorni). L'endpoint primario era la PFS, valutata mediante revisione radiologica indipendente. Gli endpoint secondari dello studio includevano il tasso di risposta globale (ORR), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza. I tassi di risposta completa erano pari all'1,5% (4 pazienti) nel gruppo lenvatinib e zero nel gruppo placebo. I risultati per la risposta parziale erano del 63,2% (165 pazienti) nel gruppo lenvatinib e dell'1,5% (2 pazienti) nel braccio placebo. La durata mediana dell'esposizione era di 13,8 mesi per lenvatinib e di 3,9 mesi per il placebo; il tempo mediano alla risposta per lenvatinib era di 2,0 mesi. La OS mediana non è stata ancora ottenuta.
I sei eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più comuni di lenvatinib, di qualsiasi grado, erano ipertensione (67,8%), diarrea (59,4%), stanchezza (59,0%), inappetenza (50,2%), calo ponderale (46,4%) e nausea (41,0%). I TRAE di grado 3 o superiore (Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi) includevano ipertensione (41,8%), proteinuria (10,0%), calo ponderale (9,6%), diarrea (8,0%) e inappetenza (5,4%).
Analisi di sottogruppo presentate al meeting annuale della European Thyroid Association nel settembre 2014 indicano che lenvatinib mantiene un beneficio in termini di PFS in tutti i sottogruppi predefiniti di pazienti con carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo in progressione. In particolare, il beneficio in termini di PFS osservato in 195 pazienti con carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo in progressione in Europa (lenvatinib n=131 e placebo n=64) è stato simile alla PFS della popolazione complessiva dello studio (HR=0,24, [IC 95%, 0,16-0,35]). La PFS mediana con lenvatinib e placebo era rispettivamente pari a 18,7 mesi e 3,7 mesi.[11]
Un'analisi aggiornata dei dati dello studio di fase III SELECT presentato all'European Cancer Congress (ECC) mostra che lenvatinib migliora in modo significativo la sopravvivenza globale rispetto al placebo nei pazienti affetti da RR-DTC (HR=0,53; IC al 95%: 0,34, 0,82, p nominale=0,0051).[12] I nuovi dati dimostrano che, indipendentemente dal tempo necessario ai pazienti affetti da RR-DTC per ottenere una risposta obiettiva (al momento della prima valutazione tumorale (responder iniziale) o in seguito (responder successivo)), la sopravvivenza libera da progressione (PFS) è rimasta la stessa (HR=1,73; IC al 95%: 0,95-3,15, p=0,07).[13] Un terzo abstract fondamentale, che sarà presentato in occasione dell'ECC, conclude che, indipendentemente dai criteri di inclusione relativi all'RR-DTC di un paziente (nessuna captazione di 131I, progressione della malattia o massiccia esposizione allo 131I) lenvatinib, rispetto al placebo, ha migliorato la PFS in tutti i gruppi e non sono stata individuate differenze tra gruppi per la PFS.[14]
Recenti sottoanalisi presentate in occasione del quindicesimo ITC (International Thyroid Cancer) hanno evidenziato percentuali di risposta superiori al 50% e un beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione tra le persone trattate con lenvatinib con siti comuni di metastasi (ossa, fegato, polmone, linfonodi). Lo studio ha esaminato 392 pazienti trattati con lenvatinib vs placebo e ha individuato nei sottogruppi metastatici un'importante determinante della sopravvivenza libera da progressione nelle persone trattate con lenvatinib.[15]
Informazioni sul cancro tiroideo
Per carcinoma tiroideo si intende un tumore che si forma nei tessuti della ghiandola tiroide, situata alla base della gola, accanto alla trachea.[16] La maggior parte dei pazienti al momento della diagnosi ha un'età compresa tra i quaranta e i cinquant'anni.[17]
Ogni anno in Europa più di 52.000 persone si ammalano di carcinoma della tiroide.[2] L'incidenza di questo tumore è aumentata considerevolmente negli ultimi dieci anni, rispettivamente del 69% fra gli uomini e del 65% fra le donne.[18] Le tipologie più diffuse di cancro alla tiroide, papillare e follicolare (comprese quelli a cellule di Hurthle), sono classificate come carcinomi tiroidei differenziati (DTC) e rappresentano l'85-90% circa di tutti i casi.[19] I casi rimanenti sono classificati come midollare (3-4% dei casi)[20] o anaplastico (1-2% dei casi).[21]
Informazioni su Eisai Co., Ltd.
Eisai Co., Ltd. è un'azienda farmaceutica leader a livello mondiale nel settore ricerca e sviluppo, con sede centrale in Giappone. Delinea come missione aziendale l'impegno di "dare priorità ai pazienti e alle famiglie e incrementare i benefici per la salute" definita da Eisai stessa la filosofia della "human health care" (hhc). Con oltre 10.000 dipendenti operativi nella rete mondiale di siti di R&S, siti di produzione e consociate addette alla commercializzazione, ci impegniamo a mettere in pratica la nostra filosofia hhc offrendo prodotti innovativi in diverse aree terapeutiche in cui esistono molteplici esigenze non soddisfatte, tra cui l'oncologia e la neurologia.
In qualità di casa farmaceutica mondiale, la nostra missione si estende ai pazienti di tutto il mondo, attraverso investimenti e iniziative basati su partenariati, al fine di migliorare l'accesso ai farmaci nei paesi in via di sviluppo e nei paesi emergenti.
Per ulteriori informazioni su Eisai Co., Ltd., visitare il sito web http://www.eisai.com.
Bibliografia
1. European Commission Decision. Data on file. 2015
2. EUCAN. Thyroid Cancer: Estimated incidence, mortality & prevalence for both sexes, 2012. Available at: http://eco.iarc.fr/eucan/Cancer.aspx?Cancer=35 Accessed: June 2016
3. Kilfoy BA et al. Cancer Causes Control. 2009 Jul;20(5):525-31
4. SPC Lenvima. Available at: http://www.ema.europa.eu. Accessed: June 2016
5. Schlumberger M, et al. A phase 3, multicenter, double-blind, placebo-controlled trial of lenvatinib (E7080) in patients with 131I-refractory differentiated thyroid cancer (SELECT). ASCO 2014 abstract #E450
6. Gianoukakis A, et al. Duration of response to lenvatinib treatment in patients with radioiodine-refractory differentiated thyroid cancer (RR-DTC). American Society for Clinical Oncology annual meeting 2016; Abstract # 6089
7. Matsui J, et al. Clin Cancer Res 2008;14:5459-65
8. Matsui J, et al. Int J Cancer 2008;122:664-71
9. Okamoto K, et al. Distinct Binding Mode of Multikinase Inhibitor Lenvatinib Revealed by Biochemical Characterization. ACS Med. Chem. Lett 2015;6:89-94
10. Wu P. Small-molecule kinase inhibitors: an analysis of FDA-approved drugs. Drug Discovery Today, July 2015; 1-6
11. Newbold K et al. Phase 3 study of (E7080) Lenvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid (SELECT): Results and subgroup analysis of patients from Europe. Presented as a digital poster at ETA 2014.
12. Guo et al. Overall Survival gain with lenvatinib vs. placebo in radioactive iodine refractory differentiated thyroid cancer (RR-DTC): an updated analysis. Presented at ECC 2015.
13. Newbold et al. The Influence of Time to Objective Response on Lenvatinib Clinical Outcomes in the Phase 3 SELECT Trial. Presented at ECC 2015.
14. Kiyota et al. Defining 131I-refractory differentiated thyroid cancer: Efficacy and safety of lenvatinib by 131I-refractory criteria in the SELECT trial. Presented at ECC 2015.
15. Habra, MA et al. Outcomes by Site of Metastasis for Patients With Radioiodine-refractory Differentiated Thyroid Cancer Treated With Lenvatinib Versus Placebo: Results from a Phase 3, Randomized Trial. 15th International Thyroid Congress 2015; Presented at the 15th International Thyroid Congress, October 2015
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17. Brito J et al. BMJ 2013; 347
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http://www.cancerresearchuk.org/cancer-info/cancerstats/types/thyroid/incidence/uk-thyroid-cancer-incidence-statistics. Accessed: June 2016
19. Gild M et al. Multikinase inhibitors: a new option for the treatment of thyroid cancer. Nature Reviews Endocrinology. 2011; 7: 617-624
20. National Cancer Institute. Medullary Thyroid Cancer. http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/thyroid/HealthProfessional/page7. Accessed: June 2016
21. Thyroid Cancer Basics. 2011. Available at: http://www.thyca.org. Accessed: June 2016
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