Direttiva Europea sulle armi: la Commissione Europea teme la sconfitta e cerca di imporre la sua agenda
BRUXELLES, December 12, 2016 /PRNewswire/ --
La bozza di compromesso tra il Consiglio Europeo e l'Europarlamento trapelata negli scorsi giorni non ha convinto più di tanto i legittimi possessori d'armi; tuttavia, essa è riuscita a mettere la Commissione in un angolo da cui ora cerca di sfuggire per evitare di perdere la faccia e di subire la sconfitta delle sue proposte restrittive non supportate da nessuna valutazione d'impatto socioeconomico. La Commissione, nei mesi scorsi, ha cercato di giustificare le sue proposte con dati errati e manipolati sull'uso illegale delle armi da fuoco in Europa - dati oggi contraddetti dal rapporto TRANSCRIME finanziato dalla stessa Unione Europea che mostra come l'uso di armi di provenienza legale per atti criminosi nei 28 Paesi membri dell'Unione Europea sia ben inferiore ai livelli millantati dalla Commissione.
La strategia della Commissione Juncker ora si rivolge al Consiglio dell'Unione Europea: i 28 Paesi membri presto potrebbero essere chiamati ad esprimersi all'unanimità per approvare i compromessi raggiunti con l'Europarlamento durante il trilogo. L'obiettivo della Commissione Europea è di sbarazzarsi del testo di compromesso che gli impedirebbe di ottenere una messa al bando totale non solo delle poche armi a raffica legalmente detenute dai collezionisti europei - spesso pezzi di elevatissimo valore storico e culturale - ma anche di tutte le versioni semi-automatiche ad uso civile delle piattaforme AR-15 e AK-47 che sono utilizzate da decine di migliaia di tiratori in tutt'Europa. La strategia della Commissione, in questi giorni, viene accompagnata dalla solita retorica mediatica che indicherebbe l'intenzione da parte della Commissione Juncker di incolpare l'Europarlamento e il Consiglio per un eventuale fallimento e di incolparli di aver messo a rischio la sicurezza dei cittadini ascoltando la "lobby delle armi".
L'ossessione della Commissione Europea per l'imposizione delle restrizioni a tutti i costi rischia di mettere in pericolo artefatti di grande valore storico, di distruggere la vita di centinaia di migliaia di tiratori e di altrettanti lavoratori. Oltre a ciò, mette a repentaglio il futuro stesso dell'Unione Europea, dato che i possessori legittimi di armi che verrebbero penalizzati si trovano oggi di fronte ad un'unica scelta plausibile - quella di sostenere i partiti euroscettici nelle elezioni che si terranno in molti Paesi-chiave nel corso del 2017.
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Tomasz Stepien
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